I requisiti sono le caratteristiche che un candidato deve possedere per poter essere assunto da un’azienda. Durante i processi di selezione, infatti, le aziende a caccia di personale elencano nel dettaglio i requisiti del loro candidato ideale.
Tra questi rientrano non solo i titoli di studio e gli anni di esperienza lavorativa, ma anche alcune particolari abilità o attitudini che possono risultare particolarmente gradite a un’azienda.
Frequentemente alcune aziende specificano come requisito da possedere, quello della “bella presenza”. Esistono anche delle statistiche che confermano il dato secondo cui le persone di bell’aspetto troverebbero più facilmente lavoro rispetto a quelle meno attraenti.
Ma quand’è che questo requisito potrebbe diventare discriminatorio? A pelle potremmo dire che è discriminatorio quando prevale sulle reali capacità del candidato, specie in lavori dove il bell’aspetto non c’entra per nulla. Ma far valere la discriminazione nei confronti delle aziende private è pressoché impossibile, perché nel settore privato, l’imprenditore è libero di decidere chi vuole assumere o meno.
In un quadro di generale scarsità di posti di lavoro, la presenza o l’assenza del requisito della bella presenza potrebbe determinare il destino professionale di migliaia di persone, ma se esistono dei settori dove la bella presenza è un must, ve ne sono altri, dove l’aspetto diventa davvero trascurabile.
Possono richiedere la bella presenza le imprese del settore turistico, degli eventi, della ristorazione, del commercio ( vedi commesse di negozio, hostess), gli studi professionali per attività di reception e segreteria, mentre di solito non si fa caso a questo requisito nelle selezioni per attività più tecniche, come informatica, ingegneria e simili.
