Se una volta il pubblico impiego era un sogno di tutti adesso sembra essere diventato un incubo per chi lo ha già.
Mentre il giro di vite sul pubblico impiego continua, ecco che i lavoratori scelgono la via di fuga e si rifugiano, almeno chi può farlo, nelle pensioni. I timori di nuove riforme e gli effetti delle ultime leggi stanno spingendo i lavoratori del pubblico impiego a lasciare e così, secondo i dati Inpdap, si è registrato un boom in questi primi 9 mesi dell’ anno. Sono stati 24.000 i lavoratori che hanno deciso di uscire con 40 anni di contributi in soli 9 mesi mentre lo scorso anno, su 12 mesi, erano stati 25.345 mila.
Le nuove pensioni sono state 75.743 (+5,27%) ma gli assegni di anzianità sono cresciuti del 34,2%. Le pensioni di vecchiaia sono state 14.941, il 5,91% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso mentre gli assegni di inabilità sono stati il 15% in meno. Insomma una vera e propria fuga che potrebbe essere un bene anche per i giovani disoccupati che, forse, potranno prendere il posto dei neo pensionati.