Gli eventi sismici che stanno colpendo alcune regioni italiane hanno fatto rinascere l’interesse verso una professione utilissima e fondamentale per la sicurezza del territorio. Stiamo parlando del geologo, definito da molti “lo specialista della Terra”, perché esperto dello studio della Terra e dell’analisi dei fenomeni ad essa correlati.
Ma il geologo non è solo un professionista da contattare solo in occasione dei terremoti, ma un operatore che si occupa di moltissime cose: dalla mappatura del territorio, all’analisi e alla valutazione del rischio idrogeologico, alla messa in sicurezza degli edifici, alle consulenze per l’industria estrattiva, ai lavori pubblici.
A volte il ruolo del geologo si intreccia con quello dell’ingegnere e dell’architetto, anche se nel campo dei lavori pubblici queste figure sembrano attualmente avere un ruolo più rilevante. Il geologo, invece, considerato l’alto rischio sismico ed idrogeologico della Penisola italiana dovrebbe avere maggiori opportunità professionali, spesso trascurate dal ritardo culturale delle istituzioni nazionali, ritardo che si spera venga meno anche alla luce dei frequenti terremoti che colpiscono il nostro Paese.
Per diventare geologo bisogna conseguire la laurea triennale o specialistica in Scienze geologiche o in discipline similari. Il titolo accademico dà diritto a sostenere l’Esame di Stato per l’abilitazione professionale e l’iscrizione all’Albo dei Geologi.
I laureati triennali possono iscriversi alla sezione B dell’Albo, mentre i laureati specialistici, alla sezione A. I geologi possono lavorare come liberi professionisti o come dipendenti di istituzioni pubbliche e aziende private.
Fonte immagine: Settemuse.it