“E’ inutile bussare qui non ti aprirà nessuno…”. Questo il testo di una famosa canzone di Adriano Celentano, che si può benissimo applicare alla situazione che ogni giorno vive chi è in cerca di lavoro. Si perde un impiego che si svolgeva magari da una vita e ci si ritrova da un giorno all’altro licenziati e buttati in mezzo alla strada e costretti a rimboccarsi le maniche e partire da zero, magari mettendosi in cerca di un altro lavoro.
Ma i “no” e le frasi simili a quella che abbiamo introdotto dilatano a dismisura i tempi per trovare una nuova occupazione. Ma in una condizione in cui si ha una famiglia sulle spalle e da mantenere, aspettare che dopo mesi o forse anni qualcuno offra un lavoro dignitosamente remunerato, è una scelta controproducente.
Quando si perde il lavoro e si devono affrontare spese e responsabilità familiari il lavoro va cercato e trovato subito. Per riuscire in questa impresa, bisogna iniziare a cercarlo fin dal primo giorno del licenziamento, muovendosi a tappeto e rifiutando, a priori, proposte incerte e troppo nebulose, come i presunti lavori a provvigione, le proposte del “se ho bisogno ti chiamo…”.
Anche se si decide di cambiare settore e lavorare nell’intermediazione alla vendita, bisogna privilegiare le offerte che permettono di avere un fisso mensile per avere il tempo di superare il rodaggio del nuovo impiego senza troppe preoccupazioni. Per quanto riguarda l’idea di mettersi in proprio bisogna guardare in faccia la realtà e capire se esistono dei margini per superare la concorrenza in tempi ragionevoli.
Un’impresa potrà decollare in tempi brevi solo se è in grado di soddisfare i bisogni di un mercato in cui i competitor sono o assenti o poco diffusi.
