Prestiti per cattivi pagatori, come fare?

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A volte basta ritardare il pagamento di una rata per ritrovarsi inseriti, a propria insaputa, negli elenchi dei cattivi pagatori tenuti dai sistemi informativi come il Crif. Quando si resta vittime di questi perversi meccanismi di informazione “bancaria” si finisce per rimanere “bollati” con l’etichetta di “cattivi pagatori”, ovvero una categoria di persone a cui nessuno farebbe mai credito.

In realtà i cattivi pagatori in senso stretto non esistono. Si diventa cattivi pagatori per difficoltà economiche gravi o fattori contingenti, come la perdita del lavoro o spese improvvise e impreviste.

Se ci si ritrova in queste condizioni diventa molto difficile ottenere dei normali prestiti bancari, sia a breve che a lungo termine. La strada per ottenere dei prestiti anche se si è inseriti nella Centrale Rischi è quella di procedere alla cancellazione della propria posizione negativa sulla banca dati, specie se si sono onorati tutti i debiti pregressi.

In caso di effettiva difficoltà a pagare e in presenza di protesti e pignoramenti, si può ricorrere a delle linee di credito studiate appositamente per i cattivi pagatori. Se si è lavoratori dipendenti si possono chiedere prestiti da rimborsare tramite la cessione del quinto dello stipendio.

Si tratta di prestiti a tasso fisso, con importi che possono superare anche i 50 mila euro per 120 mesi. Per cifre più alte, sempre i dipendenti possono chiedere i prestiti delega, che consentono il rimborso tramite la cessione dei due quinti dello stipendio.

I prestiti delega  sono più onerosi perché richiedono la stipula di una polizza assicurativa. I cattivi pagatori con attività di lavoro autonomo, invece, non hanno molte strade per chiedere finanziamenti, tranne quella dei prestiti cambializzati che vengono rimborsati tramite pagamento di cambiali allo sportello della banca.

Questi prestiti, in cui le rate sono rappresentate proprio dalle cambiali, non tengono conto delle condizioni di insolvibilità del debitore, perché “garantiti” da titoli esecutivi quali sono, appunto, le cambiali.

Fonte immagine: bancait.com

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