La riforma Brunetta

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imagesLa crociata “anti-fannulloni” portata avanti dal Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha avuto un forte impatto mediatico. Chi di noi non si è lamentato per le attese e i disservizi negli uffici pubblici? Oggetto del risentimento in questi casi è spesso “il dipendente pubblico”, accusato di essere negligente, al riparo dal licenziamento e libero così di continuare a non svolgere bene il suo lavoro.
In soli quindici mesi, è stata approvata la legge n.15 del 4 marzo 2009, che riforma la pubblica amministrazione italiana.

Le parole chiavi della riforma sono contenute nel decreto legislativo di attuazione 150/2009:
Performance, valutazione, trasparenza, premialità.
Gli obiettivi principali della riforma sono:
– conseguire una migliore organizzazione del lavoro
-assicurare il progressivo miglioramento della qualità dei servizi
-favorire il riconoscimento dei meriti e dei demeriti dei dipendenti pubblici e dei dirigenti.
La pubblica amministrazione deve attuare una condotta più trasparente nei confronti dei cittadini, che a seguito dell’entrata in vigore delle nuove leggi, possono essere a conoscenza dei nominativi, dei curricula e dei compensi dei dirigenti, pubblicati nei siti delle varie amministrazioni, insieme ai tassi di assenteismo del personale.
Con una maggiore conoscenza dell’effettivo lavoro svolto dalla nostra burocrazia magari la prossima volta guarderemo con più fiducia gli operatori allo sportello.

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