Investire in titoli di Stato italiani con la crisi

0
275

Con la crisi del debito pubblico i tassi di interesse dei nostri titoli di Stato sono aumenti a livello spropositato. E’ il caso dei Btp decennali che hanno superato addirittura il 6%. In molti si chiedono se convenga investire in titoli nazionali in questa delicata fase economica, visti gli alti rendimenti o se sia, invece, meglio lasciar perdere.

Nei giorni scorsi, il più accanito sostenitore dell’investimento in titoli di Stato italiani è stato un imprenditore di “ casa nostra”, un certo Giuliano Melani che comprando una pagina del Corriere della Sera ha invitato tutti gli italiani ( con possibilità economiche) a recarsi in banca per acquistare i titoli  statali. Secondo l’imprenditore, l’Italia si può salvare dalla crisi solo se i cittadini comprano i titoli statali, cioè se comprano il debito dello Stato rifinanziandolo.

In pratica, sono gli italiani, secondo l’idea di Melani, che devono risanare lo Stato comprando il debito rappresentato dai titoli pubblici che poi, in realtà, rappresentano il debito che ciascuno di noi ha, a suo carico, fin dalla nascita L’acquisto di titoli di Stato italiani, a nostro parere, serve ai rendimenti dell’investitore, ma non all’Italia che ha creato il debito per via di una spesa eccessiva e sbagliata.

C’è da considerare che quando il tasso di interesse pagato dal debitore ( in questo caso lo Stato) diventa troppo elevato vuol dire che la rischiosità dell’investimento è altrettanto elevata: in finanza paga più interessi chi è considerato inaffidabile, mentre i debitori seri hanno dei tassi più favorevoli e dunque più bassi.

Quali sono i rischi di un investimento con tassi di interesse troppo elevati? Che il debitore non riesca a pagarli diventando insolvente. Ognuno poi fa le sue scelte, ma quando si parla di investimenti bisogna valutare sempre i pro e i contro.

Certo, l’interesse collettivo, in un Paese allo sbando, deve prevalere su quello personale, ma sarebbe bello comprare il debito avendo almeno una minima certezza che i futuri governi non sperperino i nostri soldi come hanno sempre fatto quelli precedenti.

 

Fonte immagine: piazzaffari.info

 

Lascia un commento