Dopo la crisi di due anni fa, anche il mercato immobiliare torna a crescere e sono sempre di più coloro che tentano di dirottare nel mattone i risparmi di una vita.
La casa, dunque, non solo come bene primario, ama anche come bene rifugio per proteggere il denaro dall’inflazione e dall’incertezza delle tipiche operazioni finanziarie.
Comprare un immobile a fini di investimento rende molto, perché la casa è un bene il cui valore si rivaluta nel tempo e perché permette di ottenere delle rendite illimitate.
Chi compra un immobile a scopo di investimento, lo fa per due motivi: per rivenderlo o per locarlo. Entrambe le due soluzioni comportano dei rendimenti, ma non sono praticabili per le stesse tipologie di immobili.
La regola generale è quella di locare immobili acquistati in aree a rilevante interesse turistico e paesaggistico. Per massimizzare il rendimento da locazione conviene comprare immobili medio grandi dove si possono locare stanze singole per ospitare turisti con pagamenti a notte o a settimana.
Ma anche i bilocali al mare si prestano a questo tipo di operazioni. La rivendita dell’immobile, invece, va fatta solo dopo un certo periodo di tempo, necessario a consentire un’adeguata rivalutazione del bene.
Quest’ultima soluzione di investimento presenta rendimenti elevati nel lungo periodo. Lo si può fare con terreni e case situate in aree geografiche non ancora sviluppate ed urbanizzate che negli anni affronteranno un’espansione che farà lievitare il valore degli immobili.
Fonte immagine: www.fiscaleweb.com/2008/03/03/prima-casa-breve-guida-allacquisto/
