I requisiti per trovare lavoro in tempi di crisi

0
245

So usare il computer, conosco l’inglese, sono laureato: possibile che non riesca a trovare uno straccio di lavoro?”- Questa spesso l’imprecazione di tanti giovani e meno giovani che si trovano a dover cercare lavoro in questi anni segnati dalla crisi economica e da scarse opportunità professionali.

Trovare lavoro, in un quadro economico già pesantemente segnato dagli effetti devastanti della crisi, non è affatto semplice, anche se si conoscono le lingue, il computer e si possiede una laurea.

Questi requisiti sono relativi a competenze prettamente intellettuali, mentre il mercato del lavoro nazionale si muove verso la ricerca di figure manuali.

Ma chi ha studiato per un impiego intellettuale non deve sentirsi sminuito o colpevole di aver sbagliato strada, deve essere semplicemente preparato a una flessibilità formativa che gli conferisca anche delle abilità manuali. Infatti, molte figure professionali da assumere a tempo indeterminato hanno una formazione manuale. Si tratta di pastai, panettieri, pasticceri, sarte, ricamatrici, ovvero figure artigianali che le aziende trovano sempre più di rado.

Altre figure ricercate dalle imprese, attrezzisti e operai abili ad usare macchine tessili. Alcuni annunci relativi a questi profili offrono contratti a tempo indeterminato, fatto inusuale in un periodo in cui spopolano le offerte di stage e di lavoro precario. Al tempo della crisi, il mercato del lavoro si è trasformato in una mera questione di numeri, con settori saturi e altri, ancora ricchi di opportunità.

Dove i numeri sono alti fioccano le offerte di sfruttamento, dove sono bassi si preferisce puntare al contratto di lavoro stabile. Peccato che in alcune professioni sature, a “sistemarsi” siano sempre i soliti noti.

Ecco, a parte le professioni artigianali, per trovare lavoro  ( anche intellettuale) in tempi di crisi, bisognerebbe eliminare un po’ di nepotismo e di clientelismo, perché è comunque ingiusto che il figlio del potente debba fare per forza il manager super pagato e il super brillante e laureato figlio dell’operaio debba “accontentarsi” per forza di fare il pastaio. Con tutto il rispetto per i pastai, uno il lavoro se lo deve scegliere a prescindere dalle proprie origini, perché senza ascensore sociale, non esiste futuro e questo vale anche senza la crisi.

Nonostante tutti i tuoi sforzi, a volte puoi perdere il passo, rimanere indietro, essere in difficoltà. Quando tutto sembra ormai perduto, l’FSE può aiutarti a tornare in corsa.

Articolo Sponsorizzato

Lascia un commento