Fuga dei cervelli: i laureati italiani puntano sull’estero

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Circa 300 mila laureati avrebbero deciso di abbandonare l’Italia per cercare un futuro all’estero. Di questi già 4 mila sarebbero già sbarcati in Paesi più ospitali e più rispettosi del loro curriculum. Lo rivela un prestigioso giornale inglese a cui si accompagna anche una ricerca  di Almalaurea secondo la quale i laureati italiani fuggono sempre più spesso nel Regno Unito in Francia, Spagna e Stati Uniti.

Il settore dove si rileva il maggior numero di trasferimenti all’estero è quello della ricerca scientifica che in Italia sconta una lunga tradizione fatta di mancanza di finanziamenti, baronati e scarsissime opportunità di carriera. Frequentemente, inoltre, accade che i cervelli italiani emigrino temporaneamente all’estero per specializzarsi meglio e ci rimangano definitivamente dopo aver ricevuto delle allettanti proposte dal Paese ospitante.

Altro settore interessato dalla fuga dei cervelli, quello manageriale. Manager e dirigenti, anche se bravi e meritevoli, devono emigrare all’estero per dimostrare quanto valgono. Le tendenze per il futuro non accennano a essere diverse: i migliori talenti continueranno a cercare fortuna altrove se non si troveranno metodi e risorse per trattenerli in patria. Ma a quanto pare, non è solo una questione di risorse, ma anche di mentalità: in Italia se non si è figli di… è molto difficile emergere. Per ora, dunque, l’estero resta l’alternativa migliore.

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