In un periodo in cui molti preferiscono orientarsi nelle professioni intellettuali, sarebbe utile orientarsi verso mestieri manuali dall’antica tradizione e con una concorrenza molto bassa.
Tra le arti manuali intramontabili rientra certamente quella del restauro. Con questo termine si indica un attività volta al recupero e al ripristino di oggetti e beni, di elevato valore artistico, che hanno subito il degrado del tempo. Questa attività di ripristino viene svolta dal restauratore, un abile artigiano con una solida formazione artistica alle spalle.
Il restauratore deve conoscere molto bene la chimica e la fisica dei principali materiali di lavorazione, come legno, vetro, ceramica, tessuti, pietra, marmo e simili. La formazione del restauratore inizia con un diploma di maturità in discipline artistiche e prosegue con corsi universitari in restauro offerti dalle Scuole omonine attivate presso le principali università italiane.
Altra soluzione di formazione accademica è l’Accademia di Belle Arti che permette di ottenere tutti i diplomi accademici previsti dall’ordinamento universitario, di primo e secondo livello, di master e specializzazione e di formazione e ricerca. L’iscrizione all’Accademia di Belle Arti può essere sia a numero chiuso che libera, dipende dal regolamento vigente presso le singole accademie presenti in varie città italiane.
Una formazione universitaria quinquennale come restauratore dei beni culturali si ottiene seguendo i corsi dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro ( ISCR) e dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (ICPAL).A questi corsi si accede dopo aver superato un concorso di ammissione.
Coloro che sono in possesso del diploma di maturità possono frequentare anche i corsi di formazione professionale autorizzati dalle Regioni. Questi corsi sono a durata triennale e permettono di conseguire la qualifica di Tecnico del restauro.
Fonte immagine: asarva.org