Fare impresa senza subire la pressione fiscale

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Il principale ostacolo al desiderio di fare impresa sono le tasse che si sarà costretti a pagare durante lo svolgimento dell’attività. Per le piccole e medie imprese le tasse eccessive pesano come un macigno sul bilancio aziendale, con medie che secondo alcune statistiche si aggirerebbero tra i 7 e 10 mila euro annui.

Naturalmente le tasse si devono pagare, perché l’evasione non risolve il problema dell’eccessiva pressione fiscale. La soluzione per reagire a questa pressione eccessiva è scegliere il corretto regime fiscale e ridurre al minimo gli errori di contabilità.

Oggi esistono molte agevolazioni per alleggerire questa pressione, a partire dalla possibilità di pagare per 5 anni solo il 5% di tasse per i giovani under 35 che decidono di fare impresa. Questi vantaggi riguardano sia Iva che Irpef ed eventuali addizionali di imposta.

Per quanto riguarda i contributi Inps la questione è più spinosa perché questi si calcolano e si pagano sulla base di un reddito minimo, chiamato minimale. Il pagamento del contributo minimo è obbligatorio anche se non si raggiunge il livello di reddito  fissato dalla legge. Sembra un fatto ingiusto, ma è così. L’aliquota contributiva minima si calcola, infatti, solo sul reddito minimo fissato dalla legge e non su quello effettivamende dichiarato, che può essere anche inferiore.

Nello svolgimento dell’attività di impresa bisogna anche puntare su settori redditizi per non rischiare di pagare tasse senza guadagnare. Bisogna anche essere puntuali nei pagamenti delle stesse perché eventuali ritardi comportano l’ applicazione di interessi di mora e sanzioni.

Per abbassare il livello delle imposte bisogna consegnare al commercialista tutte le fatture in cui si documentano le voci di costo e le passività, come interessi su mutui e finanziamenti. Le eventuali voci a credito consentono di abbassare sia il reddito che eccede il minimale dei contributi Inps e su cui si applicano aliquote contributive più alte, e sia le altre imposte.

Fonte immagine: marbaro.it

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