Il mercato del lavoro italiano si prepara ad un aumento significativo delle assunzioni nelle imprese nel mese di marzo 2024, con un totale previsto di 447.420 nuovi lavoratori ricercati dalle imprese. Questo dato rappresenta un incremento del 7,1% rispetto all’anno precedente, con una crescita complessiva nel trimestre marzo-maggio del 8,7%.
Tuttavia, nonostante la crescente domanda di personale, il 47,8% delle posizioni rimane difficile da colmare per le imprese, principalmente a causa della mancanza di candidati qualificati. Questo fenomeno è particolarmente evidente in regioni come il Friuli Venezia Giulia, il Trentino Alto Adige e l’Umbria.
I PROFILI PROFESSIONALI RICHIESTI DALLE IMPRESE
Tra i profili più richiesti e difficili da reperire spiccano i fabbri ferrai costruttori di utensili, i fonditori, saldatori, lattonieri e calderai, oltre a tecnici della salute e analisti nella progettazione di applicazioni.
Le assunzioni sono prevalentemente concentrate nel settore dei servizi, con 312.720 nuovi contratti previsti per marzo 2024, seguiti dall’industria con 134.710 posizioni disponibili. Le professioni più richieste includono addetti alle vendite, operai specializzati nelle costruzioni e tecnici della salute.
LAVORO PER GIOVANI FINO A 29 ANNI
Per i giovani fino ai 29 anni, le opportunità di lavoro sono presenti soprattutto nei settori dell’edilizia, della meccanica e della sanità, con una domanda particolarmente elevata per profili quali fabbri ferrai, operai specializzati e tecnici della salute.
CONTRATTI DI LAVORO PER LE IMPRESE
I contratti a tempo determinato rimangono la forma contrattuale più diffusa, rappresentando il 53,4% del totale, seguiti dai contratti a tempo indeterminato e quelli in somministrazione.
Le regioni con il maggior numero di assunzioni previste sono la Lombardia, il Veneto e il Lazio, mentre le qualifiche professionali e i titoli di studio più richiesti includono la licenza media, il diploma di scuola superiore e le qualifiche professionali.
Infine, c’è un aumento della domanda di lavoratori immigrati, con un incremento del 19,1% rispetto all’anno precedente, soprattutto nei settori dei servizi, dei trasporti e della logistica.
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