Trovare il lavoro che rende felici

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558-TitoloIlsognatore“ Se potessi trovare il lavoro dei miei sogni, sarei felice…”. Questa frase è spesso pronunciata da milioni di giovani, donne ed uomini in cerca di un lavoro o di un miglioramento professionale.

Ma quando si pensa o si crede di meritare un lavoro migliore che gratifichi e che renda felici, i “se” ed i “ma”, vanno obbligatoriamente messi da parte. Il lavoro dei sogni, quello che regala soddisfazione e felicità non si aspetta come un dono caduto dall’alto, ma si pianifica  fin dalla più tenera età.

Fior di professionisti noti e meno noti hanno cominciato a percorrere i passi del loro meraviglioso lavoro anche a 16 anni: è il caso di giornalisti, imprenditori, liberi professionisti.

Nel coltivare un sogno, spesso, si trascura un aspetto fondamentale: il confronto con la realtà. Anche il sogno professionale più legittimo ed ambìto richiede tempo, impegno, sacrifici, gavetta, delusioni.

Questi aspetti, per  così dire, estremamente deleteri del mondo del lavoro, oggi, con la crisi in atto e le scarne opportunità,  stanno diventando la regola.

Le delusioni si fanno più cocenti, le porte restano sempre più chiuse ed i tempi del raggiungimento del sogno si allungano a dismisura, rischiando di far precipitare il sognatore in un circuito di frustrazione e sofferenza.

Prima di pronunciare la frase: “ Se potessi trovare il lavoro che mi piace, sarei felice”, bisogna avere il coraggio di rapportare il sogno alle condizioni della realtà ed ai tempi necessari per realizzarlo. Sarebbe meglio chiedersi: “ Per realizzare il lavoro dei miei sogni, sono disposto a subire 10, 20 anni di gavetta e di delusioni?”.

Se la risposta è no, si potrebbe pensare ad un lavoro meno sognato e più reale, perché in fin dei conti realizzare un sogno quando si è già troppo maturi o quasi vecchi, non rende poi così felici. Anche nella ricerca del lavoro, il principio di realtà è il parametro che fa la differenza tra la soddisfazione “reale” ed un “sogno” che rischia di  procurare solo amarezze ed infelicità.

Fonte immagine: giornale.ilsettimosenso.com

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