Suicidi imprenditori: i dati ufficiali

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Continuano i suicidi degli imprenditori italiani caduti nella spirale della crisi e del fallimento delle loro imprese. Ultimo, in ordine di tempo, il suicidio di un imprenditore romano di 59 anni. L’uomo si è tolto la vita in casa, sparandosi un colpo di fucile allo stomaco.

Ogni suicidio rappresenta un singolo dramma, una tragedia che si unisce a quella di tantissimi imprenditori e di molte altre persone colpite in maniera inesorabile dagli effetti della crisi economica.

Queste tragedie, oggi, diventano dati ufficiali divulgati dalla Cgia ( Associazione Artigiani e Piccole Imprese) di Mestre, che rende noti numeri allarmanti: dal 2008 al 2010 i suicidi per motivi economici avrebbero sfiorato il 25%.

Cresciuti, nello stesso periodo, anche i tentativi di suicidio che si attestano al 20%.

Nel 2010, in Italia, i casi di suicidio legati alla crisi economica sono stati 187, mentre i tentativi di suicidio sono passati dai 204 del 2008 ai 245 del 2010.

L’aumento dei suicidi si collega ai nefasti effetti della crisi che, sempre secondo i dati della Cgia, avrebbero causato la chiusura di oltre 10 mila imprese e provocato la perdita di almeno 50 mila posti di lavoro.

Fonte immagine: amicib.org

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