Diventare notai: accedere al praticantato con le nuove norme

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notaio-794421Il notaio è  stata, sempre, considerata una professione riservata ad una “casta” di eletti, generalmente figli o parenti di notai, ma in realtà non è del tutto vero che solo chi ha un padre notaio possa effettivamente diventarlo, anche alla luce delle nuove norme per l’accesso alla professione.

Per esercitare la professione di notaio occorrono la laurea in Giurisprudenza, un praticantato presso uno studio notarile ed il superamento di un concorso pubblico.

Con la nuova legge che ha ridotto da 24 a 18 mesi il periodo del praticantato, il Consiglio Notarile, si richiesta dell’interessato può designare lo studio notarile dove effettuare il praticantato.

La norma che rivoluziona l’accesso alla professione è il decreto legislativo 166/2006 dove all’articolo 1 si  precisa che “su richiesta dell’interessato spetta al consiglio notarile la designazione del notaio presso cui effettuare la pratica”.

Il cambiamento normativo è nato con l’intento di facilitare l’accesso alla professione per i giovani aspiranti che in passato trovavano nel praticantato lo scoglio più difficile da superare per intraprendere la carriera notarile.

L’iscrizione al praticantato va inviata attraverso istanza debitamente compilata e corredata da idonea documentazione al Consiglio notarile del Distretto dello studio scelto per lo svolgimento della pratica.

L’istanza, va presentata, dopo aver individuato lo studio dove si svolgerà  il periodo di pratica, nel caso in cui questo sia stato scelto dal praticante. Tra la documentazione da presentare, anche la dichiarazione di consenso dello studio che ospiterà il praticante.

Con la nuova disciplina, che è ancora suscettibile di interpretazioni da parte della categoria, per svolgere il praticantato si potrà scegliere tra una lista di notai proposta dallo stesso Consiglio Notarile. A questo proposito si veda il sito www.notariato.it .

Fonte immagine: luxurylawfabbricadeldiritto.blogspot.com

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