Il Contratto di Lavoro Intermittene o a Chiamata, cos’è in semplici parole.
Il Contratto di Lavoro Intermittente è il contratto nel quale il lavoratore si mette a disposizione di un datore di lavoro per lo svolgimento di una determinata prestazione di lavoro, infatti viene chiamato anche Contratto di Lavoro a Chiamata.
Questo tipo di contratto può essere concluso quando un datore di lavoro ha bisogno di un lavoratore per delle mansioni che non hanno uno svolgimento continuo.
Il Ministero del Lavoro ha autorizzato il ricorso al lavoro intermittente per le attività chiamate discontinue, che possono essere:
-Custodi, guardiani, portinai, personale di sorveglianza
-Addetti a centralini telefonici privati
-Receptionist di albergo
-Addetti alle pompe di carburante
-Lavoratori dello spettacolo.
E’ ammesso il ricorso al lavoro intermittente durante i fine settimana, le ferie estive, i giorni di festa come Pasqua o Natale.
Tutti i datori di lavoro possono utilizzare questo tipo di contratto, e si può applicare anche con lavoratori già occupati a tempo pieno, naturalmente dovranno rispettare i limiti imposti dalla legge 63/03, quindi dovranno avere il riposo settimanale come viene definito in quella legge.
Ci sono alcuni casi in cui non si può fare e avere un contratto di lavoro a chiamata, i casi sono i seguenti:
-Qualora il datore di lavoro non abbia effettuato la valutazione dei rischi
-Al fine di sostituire lavoratori in sciopero
-Nel caso in cui il datore abbia proceduto a licenziamenti collettivi nei sei mesi precedenti l’assunzione (salva diversa disposizione del contratto collettivo)
-Quando sia in corso una sospensione dei rapporti o una riduzione dell’orario di lavoro con diritto al trattamento di integrazione salariale (es. cassa integrazione guadagni, anche in questo caso salva diversa previsione della contrattazione collettiva).
Ci sono anche alcune precisazioni che dovranno essere inserite nel contratto da firmare, e sono le seguenti:
-Le esigenze che giustificano il ricorso al lavoro a chiamata
-La durata del contratto (che può essere stipulato a tempo determinato o indeterminato)
-L’indicazione dei tempi e delle modalità con cui il datore può richiedere la prestazione
-I tempi e le modalità di corresponsione della retribuzione
-Le eventuali misure di sicurezza specifiche per l’attività dedotta in contratto.
Vogliamo inoltre sottolineare il fatto che quando il lavoratore si impegna a restare a disposizione in attesa della sua chiamata, il datore dovrà corrispondere al diretto interessato una c.d indennità di disponibilità al mese.
Nel caso di indennità di disponibilità, nel contratto si deve previsare:
-il preavviso per la chiamata
-l’importo e le modalità di pagamento dell’indennità di disponibilità
L’importo minimo dell’indennità è fissato dai contratti collettivi di settore, e non può essere inferiore al 20% della retribuzione mensile.
Per maggiori informazioni, potete consultare questa pagina di Wikipedia Contratto di Lavoro Intermittente, da cui abbiamo tratto spunto per la scrittura di questo articolo…ma in questo articolo abbiamo cercato in parole semplici di spiegarvi cos’è questo tipo di contratto, visto che il più delle volte si parla sempre di leggi e termini strani.