Compensi giornalisti freelance: dal 2013 potrebbero essere più alti

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Un’indagine realizzata dall’associazione romana giornalisti freelance “Errori di Stampa” ha messo in luce le drammatiche condizioni di sfruttamento a cui vengono quotidianamente sottoposti i giornalisti freelance di molte testate italiane.

I freelance, cioè i giornalisti che collaborano da esterni con i giornali, rappresentano una risorsa indispensabile per mandare avanti la produzione dei grandi media, eppure secondo la ricerca, il loro ruolo non viene e non è mai stato valorizzato e riconosciuto.

I freelance coinvolti nell’indagine hanno rivelato di percepire compensi bassissimi, come 5 euro per un articolo. Esistono grandi testate che pagano anche 30 euro, ma con la forma del pagamento a singolo pezzo, ogni freelance dovrebbe lavorare dalla mattina alla sera per poter portare a case uno stipendio dignitoso e sufficiente a pagare anche le tasse, visto che contrattualmente i giornalisti freelance sono dei lavoratori autonomi.

Un disegno di legge del deputato Udc Enzo Carra, intervistato dalla testata on line “ Repubblica degli Stagisti,” potrebbe cambiare la situazione obbligando le testate a pagare compensi equi e dignitosi a tutti i freelance che collaborano con i giornali.

Il ddl, già al vaglio del Governo, è in controtendenza rispetto alle norme sulle liberalizzazioni in cui non esistono tariffe minime da rispettare, ma lo spirito della legge dovrebbe essere quello di considerare dei minimi etici e atti a tutelare la dignità del lavoro dei giornalisti freelance.

Le testate che non pagheranno compensi dignitosi ai freelance, secondo il ddl, non potranno accedere ai finanziamenti per l’editoria. L’obbligo di applicare compensi equi e più alti per i giornalisti collaboratori dovrebbe essere esteso anche alle piccole testate che non accedono ai contributi per l’editoria. La norma dovrebbe entrare in vigore all’inizio del 2013.

Fonte immagine: repubblicadeglistagisti.it

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