Lo schema sarà: l’azienda che vuole sponsorizzarsi paga Google e Google paga i titolari dei siti web che lo aiutano ad ospitare queste pubblicità nei siti. Il rapporto contrattuale diretto si avrà tra l’ azienda, cioè l’inserzionista, ed il motore di ricerca, mentre il sito web affiliato svolgerà un puro servizio di intermediazione.
Affiliarsi sul web, quindi, vuol dire, promuovere i servizi di altre aziende. Le affiliazioni possono essere legate anche ad altri modelli pubblicitari, riferiti ad aziende diverse dal citato Google, dove si realizza lo stesso schema visto per il programma del motore di ricerca.
I compensi che i titolari dei siti percepiscono per la loro intermediazione sono, spesso, estremamente risicati, nell’ordine di pochi centesimi. Più elevati i compensi dei programmi di affiliazione pay per lead, dove si riceve un compenso per ogni registrazione sul sito dell’inserzionista, proveniente dal sito dell’affiliato. In questi casi per guadagnare ancora di più potrebbe essere utile un altro sistema compreso nel circuito di affiliazione: i referral.
I referral sono coloro che si registrano al programma di affiliazione dal sito dell’affiliato principale. In tal modo una parte dei guadagni del referral andrà anche all’affiliato principale.
Non sempre però tutti gli aspetti delle affiliazioni fin qui indicati servono per ottenere un buon introito mensile. Per realizzare ottimi guadagni servono siti molto visitati, anzi stravisitati, compensi da intermediazione più alti ed un buon numero di referral.
Fonte immagine: superguide.it