I parametri sui quali si è puntato sono soprattutto il venture capital, i contributi di investitori informali, l’ investimento personale dei proprietari e la tipologia dell’attività. Ne è seguito che nella classifica sono saliti sul podio Canada, Usa e Danimarca, seguiti poi da Svezia, Nuova Zelanda, Irlanda, Svizzera, Norvegia e Islanda.
L’ Italia è solo ventesima, subito dopo il Cile mentre entra nella top ten della classifica “Global Entrepreneurship and the United States“, quella in cui sono evidenziati i contesti più cari per costituire un’impresa e avviare l’ iter burocratico.
Nel caso della valutazione di altri parametri come quello degli investimenti l’ Italia si piazza all’ ottavo posto con una media di 167.849 dollari, subito dopo gli Stati Uniti e prima della Francia.