Non tutti, infatti, hanno “in saccoccia” i quattrini per aprire un’impresa. In questi casi si può ricorrere a dei prestiti agevolati e a contributi a fondo perduto.
Chi vuole aprire una ditta individuale può ottenere un contributo a fondo perduto tramite il finanziamento per il lavoro autonomo, ex prestito d’onore. Questo finanziamento è erogato dall’Agenzia Invitalia a imprenditori individuali in possesso di specifici requisiti: maggiore età e stato di disoccupazione al momento della presentazione dell’istanza, residenza nel territorio nazionale e sede legale dell’attività sempre all’interno dello Stato italiano.
Il prestito d’onore prevede un finanziamento agevolato. da restituire in 5 anni con rate trimestrali, e un contributo a fondo perduto costituito dalla differenza tra gli investimenti ammissibili e l’importo del prestito agevolato.
Le agevolazioni non riguardano solo gli investimenti ( immobili, attrezzature, ristrutturazione di immobili, ecc.), ma anche le spese di gestione. Queste, per il primo anno, prevedono solo un contributo a fondo perduto di importo massimo non superiore a 5.164,57 euro. Con questo aiuto, il neo imprenditore potrà pagare spese relative a canoni di locazione e utenze ( luce, telefono, ecc.).
Ulteriori informazioni sul prestito per il lavoro autonomo possono essere reperite a questo link: www.invitalia.it/site/ita/home/incentivi-alle-imprese/autoimpiego-d.lgs.-1852000-tit.-ii/lavoro-autonomo.html.
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