Niente più Iva in Sardegna, mancano poche settimane

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Il 24 giugno 2013 si avvicina, in tale data si auspica di avere risposte certe sulla Zona Franca, si saprà se andare a vivere in Sardegna potrebbe essere molto conveniente.

L’attuazione della Zona franca in tutta la Sardegna rappresenterebbe una prospettiva di sviluppo e di apertura per l’economia sarda ai mercati internazionali. L’attrazione di capitali ed imprese esterne alla Sardegna, porterebbe sviluppo e la possibilità di arginare la crisi che continua ad investire i settori produttivi della Sardegna e larghe fasce della popolazione con gravissimi disagi di tipo sociale e economico.

Nell’ultima convention avvenuta nella Fiera di Cagliari, il presidente Ugo Cappellacci ha sottolineato come sia importante per tutti i sardi riunirsi in una voce unanime per far valere le ragioni della Sardegna nel resto del mondo.

L’Agenzia delle dogane, si rende disponibile ad un confronto con la Regione Sardegna, lo ha annunciato Cappellacci con queste parole: «Noi saremo presenti a quel tavolo, con il contributo dei movimenti e con il sostegno di chi ha a cuore questa battaglia. Non è la battaglia di un singolo o di una fazione politica, ma di tutti i sardi. La Regione ha compiuto i passaggi necessari nei confronti dello Stato e dell’Unione Europea. Quest’ultima richiede un pronunciamento del governo nazionale».

Anche la Presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo sostiene l’istituzione della zona franca e lo fa con queste parole “È universalmente riconosciuto che la zona franca è l’unico strumento per l’Isola capace di favorire gli investimenti e le intraprese finanziarie di successo. Ciò potrà avvenire attraverso la modulazione di elementi di fiscalità di vantaggio, di abbattimento dei costi del lavoro, del denaro, per l’approvvigionamento energetico e i trasporti, al fine di limitare i maggiori oneri per cittadini e imprese causati dalla condizione di insularità e perifericità. Una condizione di sfavore, rispetto a tutti gli altri contesti italiani ed europei che, seppure in ritardo di sviluppo come noi, non operano gravati da tali vincoli, per la quale la zona franca può concorrere significativamente a riequilibrare il differenziale di sviluppo socio-economico“.

Anche Fabrizio Fadda, fondatore tra tanti del Movimento per la zona Franca afferma “Utilizzeremo tutti gli strumenti giuridici, politici e socio-culturali per evitare che il nostro diritto venga scippato da altre zone che non hanno queste caratteristiche” continua “È il primo passo verso la ripresa economica”.

E’ iniziata anche raccolta di firme per promuovere un referendum consultivo sull’istituzione della zona franca integrale in Sardegna. L’obiettivo è raccogliere 15mila firme in quattro mesi con banchetti, anche in centri commerciali e sagre paesane, senza escludere il porta a porta.

L’unanime voce “Zona Franca in Sardegna” deve farsi sentire, pur nella consapevolezza che il percorso verso questa istituzione sarà lungo e l’obiettivo non immediatamente raggiungibile.

 

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