Trovare lavoro dopo i 35 anni

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In Italia, trovare lavoro dopo i 35 anni rappresenta un grosso problema. Se si dà un’occhiata alla gran parte degli annunci e delle offerte di lavoro, ci si accorge che l’età massima richiesta dalle aziende, per partecipare alle selezioni, è proprio 35 anni. A 36, dunque, un aspirante candidato può considerarsi non proprio “vecchio”, ma già “obsoleto” per accedere al mondo del lavoro nazionale.

Tutta questa voglia di giovani da parte delle imprese italiane contrasta con i dati statistici che danno un giovane su tre in stato di disoccupazione. Ma le ragioni dell’elevata richiesta di giovani da parte delle imprese nasce da un solo motivo: il desiderio di sfruttarli e di pagarli poco.

Nella fascia di età compresa tra i 20 ed i 30 anni, tantissimi giovani vivono esperienze di lavoro precarie, malpagate e non durature. Diciamo che i datori di lavoro si vergognano un po’ ad assumere persone adulte proponendo lavori pagati male. In realtà, questi “signori” dovrebbero vergognarsi anche di assumere giovani con il solo scopo di sfruttarli.

Come trovare dunque un buon lavoro dopo i 35 anni? Se si possiede una formazione ed una qualifica elevata è meglio rinunciare a una posizione da dipendente in Italia. Meglio puntare sulla libera professione e sull’offerta di consulenze specifiche.

In acuni ambiti però anche la ricerca di collaboratori è riservata a ragazzi giovani, ma anche in questo caso si tratta di posizioni che si traducono in esperienze poco durature o di sfruttamento.

Il dato è chiaramente  allarmante e segno della disastrosa condizione del mercato del lavoro italiano, dove occorrerebbero leggi ferree per garantire  il diritto al lavoro ( ben retribuito) a tutti i cittadini: giovani e meno giovani.

Fonte immagine: Onlinetutorial.it

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