Supportare l’imprenditoria femminile

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imprenditoria-femminileLe statistiche rivelano come il tasso di occupazione femminile in Italia sia il più  basso d’Europa, con punte davvero allarmanti nel Sud.

Eppure, in questa realtà, statisticamente difficile, si nascondono donne coraggiose ed intraprendenti pronte a creare un’impresa tutta loro pur di lavorare e di creare nuove opportunità professionali.

Una delle leggi più importanti in tal senso è la 215/92, detta “Legge sull’imprenditoria femminile” che erogava contributi agevolati (  su Fondi statali) a favore delle imprese create dalle donne.

Per accedere a questi contributi agevolati bisogna aspettare l’uscita di nuovi bandi. L’ultimo è stato emanato dal Ministero delle Attività Produttive nel 2005 e si è chiuso nel 2006.

Successivamente, le competenze per gli incentivi all’imprenditoria femminile sono passate, con il D.l.  n181/06,  al Dipartimento Pari Opportunità.

Proprio il ministro competente, Mara Carfagna,  lo scorso aprile 2010, evidenziò, in un’audizione alla Commissione Lavoro, alla Camera dei Deputati,  la fase di stallo in cui versa la legge 215/92 che, dopo l’ultimo bando, non è stata più rifinanziata dai vari governi.

Con la nuova delega al Dipartimento si sta cercando di reperire fondi europei a sostegno delle iniziative imprenditoriali in rosa, in modo da favorire anche l’accesso al credito delle imprese femminili del Mezzogiorno.

Intanto, un Protocollo d’intesa siglato nel 1999 dal Ministero delle Attività Produttive con Unioncamere, la Rete delle Camere di Commercio, ha istituito, presso gli enti camerali, i Comitati per l’imprenditoria femminile a cui è utile rivolgersi per conoscere nuove opportunità di finanziamenti agevolati a favore delle imprese create da donne.

Fonte immagine: prestitiassicurazioni.com

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