Senza lavoro a 40 anni

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La crisi del mercato del lavoro sta colpendo in maniera inesorabile i quarantenni, coloro cioè che sono troppo giovani per la pensione  e,  sfortunatamente, già vecchi per lavorare. A lanciare l’allarme, Mons. Michele Pennisi, vescovo in una delle diocesi  siciliane  economicamente più svantaggiate: Piazza Armerina. Il religioso è noto  anche per la sua attività contro la mafia.

Anche la Chiesa, dunque, si mobilita per segnalare la grave condizione di disagio socioeconomico di chi si ritrova senza lavoro dopo aver compiuto i fatidici 40 anni. E se la comunità cattolica, da sempre impegnata a nutrire anime, si preoccupa anche di questioni materiali, come la perdita del lavoro, allora vuol dire che la situazione è davvero insostenibile.

“  Se è già difficile trovare lavoro per coloro che  sono giovanissimi ed in cerca di prima occupazione– afferma Mons. Pennisi- lo è ancora di più per chi ha compiuto già 40 anni. Il nostro sistema economico vive una gravissima situazione di stagnazione, se non di recessione , dove non bastano gli interventi assistenziali, come la Cassa integrazione o altro, per sostenere il reddito delle famiglie.  Servono, invece,  aiuti concreti per rilanciare le occasioni lavorative in modo da consentire ad ogni essere umano di avere un salario continuativo ed adeguato”.

Il religioso traccia anche un identikit dei quarantenni che perdono il lavoro: di solito persone con esperienze ultradecennali  in aziende solide, che, fino a poco tempo fa, erano in grado di garantire contratti di lavoro a tempo indeterminato e che da un giorno all’altro chiudono per fallimento.

I quarantenni sono anche persone che hanno già avviato un percorso di vita, sposandosi e facendo dei figli e che perdendo il lavoro non sono più in grado di far fronte alle spese per il mantenimento del nucleo familiare.

Il quadro non riguarda solo la Sicilia o la provincia di Enna,   ma l’Italia intera. L’appello del religioso siciliano nasce dalle  esperienze vissute ogni giorno dai fedeli, ma che sono lo spaccato, sempre più inquietante,  di un’Italia sull’orlo di una crisi economica senza ritorno.

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