Riforma del Lavoro: flessibilità, licenziamenti facili e revisione dell’articolo 18

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Si sta lavorando a più mani a quella che potrebbe essere davvero la riforma del secolo: quella del lavoro. Se negli scorsi giorni i primi incontri sono stati incentrati su “problemi secondari” come l’Apprendistato su cui tutti sono stati d’accordo quando si parla di modifiche strutturali le parti sociali continuano a storcere il naso.

Il premier Monti continua a rilanciare il modello della flexsecurity adottato nei paesi del Nord Europa e a lui si accoderebbe anche un senatore del Pd, Pietro Ichino, che avrebbe già in mano una proposta simile per avere un mondo del lavoro con minori vincoli ai licenziamenti e una revisione dell’articolo 18.

Proprio su questo articolo si batteranno le parti sociali e se da una parte la Cgil è pronta a modifiche sulla parte riguardante regole che rendano più veloci le cause di lavoro, dall’altra la Cisl è contraria alla soppressione dell’articolo ma è disposto a rivederne alcuni aspetti come l’obbligo di reintegro per i licenziamenti ingiusti.

Intanto i lavori continuano e lunedì a Palazzo Chigi si discuterà con le parti sociali di ammortizzatori sociali e contratti.

 

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