Resto al SUD 2.0: a chi è rivolto, i requisiti e come richiederlo

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resto al sud 2.0
fonte: pexels

Con lo scopo di incoraggiare i giovani ad avviare attività imprenditoriali nel Mezzogiorno, il Governo ha introdotto Resto al SUD 2.0. Si tratta di una misura rivolta ai giovani di età inferiore ai 35 anni che hanno voglia di avviare un’attività al Sud.

RESTO AL SUD: COS’È?

Come già anticipato, si tratta di una misura introdotta dal Governo e rivolta ai giovani del Sud. Ad essere interessate, infatti, sono le Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, compresi i territori delle Regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. Questo aiuto consiste nell’erogazione di un voucher dal valore che varia dai 40.000 ai 50.000 euro per l’acquisto di beni e servizi oppure  contributi a fondo perduto che possono coprire dal 70% al 75% degli investimenti.

A CHI È RIVOLTO?

Questa misura è rivolta ai giovani di età inferiore ai 35 anni che hanno intenzione di avviare un’impresa e che siano in possesso di uno dei seguenti requisiti:

  • si trovano in condizioni di vulnerabilità sociale, discriminazione o marginalità, come definite dal Piano Nazionale Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027;
  • sono disoccupati, inattivi o inoccupati;
  • sono disoccupati e beneficiano delle misure del programma di politica attiva Gol – Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori.

IMPRESE

A poter beneficiare di questo sostegno sono le iniziative economiche finalizzate all’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, in forma individuale o collettiva, ivi comprese quelle che prevedono l’iscrizione ad ordini o collegi professionali.

Per quanto riguarda le attività in forma individuale, devono prevedere l’apertura di partita IVA per la costituzione di impresa individuale o per lo svolgimento di attività libero-professionale

Quelle in forma collettiva devono essere realizzate mediante costituzione di:

  • società in nome collettivo;
  • società in accomandita semplice;
  • società a responsabilità limitata;
  • società cooperativa;
  • società tra professionisti.

COME FUNZIONA?

Ma come funziona Resto al SUD 2.0? Questa misura consiste in un’erogazione di aiuti economici a fondo perduto per tutti i giovani che vogliono avviare un’attività in una zona del Sud. Gli incentivi in conformità con le disposizioni del Regolamento (UE) 2023/2831 sugli aiuti de minimis, sono fruibili in via alternativa come:

  • un voucher di avvio in regime de minimis, non soggetto a rimborso, che può essere utilizzato per l’acquisto di beni, strumenti e servizi necessari per l’avvio dell’attività ammissibili. Sono previsti 40.000 euro per le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016;
  • un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa fino a 120.000 euro, che consiste in un contributo a fondo perduto fino al 75% per l’avvio delle attività.
  • un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa oltre 120.000 euro e fino a 200.000 euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 70% per l’avvio delle attività.

COME RICHIEDERLO?

Non è ancora chiaro come richiedere gli aiuti della misura Resto al SUD 2.0. Si prevede che sarà necessario presentare domanda tramite Invitalia. Le modalità precise saranno definite attraverso un Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, in concerto con altri ministeri, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del Decreto Coesione, noto anche come Decreto Primo Maggio 2024.