Torniamo a parlare del nuovo redditometro e delle oltre 100 voci che lo compongono.
A quanto pare tra queste troviamo anche le spese veterinarie e proprio su questo è battaglia. Due donne amanti degli animali ed esponenti del governo, Michela Brambilla e Francesca Martini, si sono schierate contro la possibilità di vedere inserite le spese veterinarie nel redditometro: «Le cure veterinarie non sono assolutamente un lusso da redditometro». E’ questo che quello che afferma in una nota il sottosegretario alla salute Martini che spiega: «la presenza di un animale non è un lusso e considero inaccettabile l’idea che curarlo venga considerato tale. Dovere dei proprietari di animali d’affezione è averne cura e garantirne il benessere come previsto dalla legislazione italiana».
Della stessa idea, ma più drastica e fiduciosa, la Brambilla che spiega: «La classificazione delle spese veterinarie “come lusso”, prevista nel nuovo redditometro, rappresenta certamente un grave errore culturale, sociale e metodologico, che deve essere corretto al più presto».