E’ ancora una volta la politica non sa gestire i tagli interni ai suoi ordinamenti. Politici che fingono di tagliarsi lo stipendio, costi della politica che non si riescono a diminuire e adesso anche l’annullamento del taglio delle province.
Tutto da rifare quindi per la politica italiana che fa dietrofront sul taglio delle province e che adesso parla di un semplice riordino. Mentre gli italiani si svenano pagando di tutto e di più scopriamo che le province non saranno abolite così come previsto dalle ultime modifiche contenute nel decreto della Spending Review.
Con 217 voti favorevoli e 40 contrari, sugli italiani pioveranno l’aumento dell’Irpef in 8 Regioni per via dei buchi nella SanitĂ e aumento delle tasse universitarie per tutti mentre le province e tutti coloro che ci lavorano, diciamo così, resteranno al loro posto. Gli enti, rispettando i requisiti minimi richiesti, dovranno essere riordinati ed entro 90 giorni toccherĂ ad ogni Regione trasmettere al governo una proposta di riordino.
Ma a livello di costi cosa cambierĂ ? Siamo sicuri che non cambierĂ niente, ancora una volta.