Professione traduttore. Le prospettive future

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google_traduttore_vocaleCon l’avvento della Rete e la sempre maggiore diffusione dei tool di traduzione automatica , si è accresciuta la preoccupazione dei traduttori sulle prospettive future del loro lavoro. Ma ci sentiamo di tranquillizzare quanti desiderano affacciarsi a questa affascinante professione, perché le traduzioni automatiche, pur con notevoli ed evidenti miglioramenti rispetto a 10 anni fa, non sono ancora a livello umano.

Non sappiamo cosa accadrà tra 50 anni, ma crediamo che il lavoro del traduttore non scomparirà mai.

Per redigere le memorie di traduzione dei più comuni traduttori online servono milioni di parole, frasi, combinazioni di espressioni idiomatiche e concetti correnti che solo il contributo di un traduttore umano può fornire e se qualcuno paventa il rischio di non riuscire a trovare sbocchi come traduttore presso clienti in carne ed ossa, può star sicuro che li troverà  all’interno delle aziende informatiche che creano i principali software di traduzione automatica.

La macchina, per quanto perfetta possa essere, non potrà mai prescindere dall’uomo. E’ probabile però che i traduttori del futuro debbano sviluppare nuove conoscenze e competenze, come un utilizzo più flessibile degli strumenti informatici e dei programmi che creano le traduzioni automatiche.

Per evitare di incappare nella concorrenza degli altri traduttori, è consigliabile specializzarsi in  quelle lingue che per via delle mutate condizioni economiche e politiche sembrano diffondersi maggiormente a livello globale.

Quindi meglio puntare sulle lingue mediorientali, come l’Arabo, ma anche il Cinese, che ricorre spesso nei rapporti commerciali transnazionali. E’ vero che in queste realtà si parla anche l’Inglese, candidata ormai ad essere la lingua universale, ma oltre alla conoscenza fluente di quest’ultima, un buon traduttore, fluente anche nelle lingue precedenti, potrebbe avere ulteriori chance di lavoro.

Fonte immagine: trackback.it

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