Problemi indicizzazione siti: cosa sta succedendo?

1
333

Da alcuni mesi,  tantissimi publisher italiani lamentano alcuni problemi nell’indicizzazione dei loro siti. Siti che prima svettavano tra le prime pagine della Serp sono stati spostati nelle ultime pagine, nascosti tra una “pila” di risultati più o meno interessanti ed a volte anche discutibili sotto il profilo della qualità.

A subire questa penalizzazione, non solo i siti con pochi contenuti, ma anche quelli ben fatti e con articoli davvero ben scritti e dettagliati. Non è facile riuscire a spiegare le cause del fenomeno, quel che è certo è che se continua così, la piccola editoria web finirà per scomparire definitivamente.

Attualmente, per le parole chiave rilevanti, le prime pagine delle Serp sono occupate da portali che fanno capo a grandi network di siti, a Youtube, a Facebook a forum ed a siti aggiornati quotidianamente con pubblicazione di molti articoli giornalieri e con una struttura redazionale organizzata come un’azienda.

Scorrendo le pagine delle Serp con le stesse parole chiave, abbiamo notato che quasi tutti i siti aggiornati periodicamente sono spostati nelle pagine interne delle Serp, come se la periodicità fosse un parametro negativo che spinge gli algoritmi a non considerare quei siti anche se i contenuti sono qualitativamente interessanti.

Il fenomeno insiste da circa sei mesi e non è buon segno perché fa temere che anche il web possa essere definitivamente “inquinato” dagli interessi economici e da coloro che con più mezzi possono permettersi di reclutare redattori e addetti seo pronti a creare mega siti con milioni di contenuti.

Queste nuove modalità di indicizzazione segnano la fine del web come lo abbiamo sempre immaginato, ovvero una piattaforma democratica in cui contava solo la qualità.

Probabilmente, chi gestirà un piccolo sito con pochi mezzi, dedicando il tempo necessario ad inserire qualche articolo settimanale, non godrà più delle stesse visite di un tempo, con il risultato che caleranno anche gli introiti pubblicitari.

Questo andazzo potrebbe mettere in ginocchio un settore molto florido, ma la speranza è che gli utenti, quando non trovano quello che cercano, vadano fino in fondo alla Serp per trovare contenuti utili e di qualità. Se gli algoritmi lavorano per uccidere i piccoli siti, si spera che gli utenti lavorino per riportarli in vita. D’altronde è solo il pubblico che decide e non i robot.

Fonte immagine: Seoposizionamento.it

Lascia un commento