E’ partito in quarta il nuovo governo Renzi e con l’aiuto di Giuliano Paoletti, il ministro del lavoro, si prospetta una sferzata di energia sul fronte disoccupazione, in 15 giorni si è ripromesso di mettere in piedi una riforma del lavoro funzionante.
Le novità non tardano, e qualche anticipazione sulla riforma ha già lasciato le stanze per approdare sul giornale de La Repubblica che anticipa la novità sul sussidio di disoccupazione che sarà esteso anche ai precari.
A beneficiarne sarebbero quindi oltre trecentomila lavoratori che ad oggi sono sprovvisti di una vera protezione dalla disoccupazione.
Paoletti spiega le ragioni di questa riforma: “Per noi lasciare una persona senza niente da fare è una condanna senza nessun tribunale che ti abbia condannato, essere inutili a sè e agli altri è per noi la peggiore delle condanne”.
L’obiettivo di Renzi è quello di procurare un lavoro ad ogni cittadino, ma la strada è lunga, tortuosa e soprattutto non a buon prezzo. Per ora si sa poco altro, si parla di interventi sull’edilizia scolastica e sullo sblocco dei debiti della pubblica amministrazione.
Per attuare alcune delle sue idee verrà introdotto un sussidio di disoccupazione denominato Naspi. E arriverà a tutti i disoccupati ma anche ai collaboratori a progetto con cifre da sborsare che si aggirano sui 1,6 miliardi di euro in più rispetto a quelli che vengono utilizzati oggi per la disoccupazione che sono circa 8,8 miliardi.
Proprio Renzi spiega le sue decisioni: “In 15 giorni immaginiamo di dover mettere in campo la proposta sul lavoro che è molto urgente ci viene chiesta non solo dalle istituzioni internazionali ma da quel 12 per cento di giovani e cinquantenni che hanno perso lavoro e non riescono a ritrovarlo”.
La Jobs Act di Renzi si prospetta come uno dei documenti che verranno più discussi in questo periodo, 56 pagine che già vedono ombre e luci sul loro futuro. Alfano vuole alleggerire i vincoli sulle assunzioni che da 40 formule oggi esistenti, dovranno passare al contratto unico a tempo indeterminato a tutele crescenti. Inoltre nella riforma è prevista la creazione di un’Agenzia unica federale per coordinare tutti i centri per l’impiego.
E infatti i maggiori scontri e discussioni si avranno appunto sull’emissione dell’assegno universale di disoccupazione che potrebbe aggirarsi intorno ai 1.100-1.200 euro al mese, che si ridurrà col tempo a 700, con “l’obbligo di seguire un corso di formazione” e di “non rifiutare più di una proposta di impiego“.
Questo nuovo “Naspi” durerà solo un anno o solo sei mesi, dipendente dal fatto se si è lavoratori dipendenti o lavoratori con contratti atipici.
Inoltre Paolini ci tiene a precisare che nella Jobs Act è presente anche la Youth Guarantee europea, una sorta di garanzia che permette ai ragazzi usciti dalla scuola e che hanno perso il lavoro di trovare un’occupazione nei successivi quattro mesi.