Pensioni, ecco le novità della Manovra Monti con il sì del Senato

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Tutto è ormai scritto. La Manovra Monti ha avuto la fiducia del Senato e quindi le pensioni, ormai, subiranno notevoli cambiamenti sia che esse siano vecchie o nuove o ancora in arrivo. La nuova riforma ha puntato molto sulle modifiche alle pensioni, che rappresentano la parte più cospicua dei nuovi risparmi per lo Stato. Ma cosa cambia per i lavoratori?

Dopo le ultime modifiche è ormai certa l’estensione del sistema contributivo pro rata per tutti i lavoratori a partire dal primo gennaio 2012, resta certa l’abolizione dell’anzianità e anche la soglia fissa di 41 anni e un mese per le donne e 42 anni e un mese per gli uomini per lasciare il lavoro. Tra le note “positive”, invece, diminuiscono le penalizzazioni per chi decide di lasciare il lavoro prima dei 62 anni e che non dovrà vedersi decurtare il 2% dal proprio assegno ma “solo” l’ 1%. Per tutti quelli che decideranno di lasciare il lavoro con un anticipo superiore ai due anni la decurtazione, invece, resta del 2%.

I lavoratori che riusciranno ad avere 35 anni di contributi al 31 dicembre 2012 andranno in pensione a 64 anni senza penali e le donne  potranno andare in pensione con 20 anni di contributi e 60 anni di età. Nel decreto mille proroghe arriveranno anche novità importanti per i lavoratori preoci che avranno un alleggerimento delle penalizzazioni per coloro che a 62 anni decidono di andare il pensaione con il solo canale contributivo.

Brutte notizie per i lavoratori autonomi che vedono i loro contributi lievitare di 1,3 punti percentuali per il prossimo anno e di 0,45 punti ogni anno fino ad arrivare al 24%.

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