Addio pensione di anzianità? Sembra proprio di sì. Già noi giovani ci speriamo poco ma anche la generazione prima della nostra può cominciare a “sognare” la pensione. Se facciamo un calcolo medio affermando che oggi, prima dei 30 anni, non si trova un lavoro tantomeno fisso, possiamo dire con certezza che non si andrà in pensione prima dei 70-75 anni, se tutto va bene. Con il lavoro precario che c’è oggi e con un’ entrata nel lavoro sempre più tardiva ci sembra proprio che le pensioni non servano più o almeno servono solo per rimpolpare le casse dello Stato attraverso i vari contributi.
La Manovra Monti ha così portato le pensioni a 41 anni e un mese per le donne e 42 anni e un mese per gli uomini con tanto di sistema contributivo pro rata. Già dal 2012 l’ età di rendita di vecchaia passa da 60 a 62 anni per le donne lavoratrici del settore privato e sempre dal 2012 prenderà il via il sistema pro rata per tutti con tanto di abolizione delle finestre di uscita e quindi senza 12 o 18 mesi di attesa prima del primo assegno che si riceverà un mese dopo aver raggiunto i requisiti. Il sistema pro rata riguarderà solo la contribuzione versata a partire dal 31 dicembre 2011 e questo implica che chi è più vicino alla pensione subirà meno gli effetti di questo cambiamento. Chi decide di lasciare il lavoro pima sarà “punito” con un sistema di disincentivi.
Per chi è già in pensione resta confermato il blocco dell’adeguamento all’inflazione per il 2012 e 2013 per gli assegni superiori a 936 euro.