Pensioni a rischio. Lettera shock dell’Inps

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Sono arrivate delle lettere dell’Inps agli anziani titolari di un assegno di sostegno, sono circa 40mila gli anziani, invalidi civili e assistiti, che da tre giorni cercano di barcamenarsi tra la burocrazia dell’Inps.

A peggiorare la situazione è il periodo, le scadenze sono passate e gli enti di patronato e i Caf hanno il personale in vacanza. La beffa arriva da un rinvio a sorpresa delle scadenze in precedenza fissate per il 31 Luglio e spostate al 31 Ottobre.

Per legge il cittadino è tenuto a dimostrare per ogni anno che il proprio reddito non è cambiato, comunicandolo, entro la scadenza, attraverso l’apposita documentazione da consegnare all’Inps. Ovviamente chi non consegna la documentazione non riceverĂ  piĂą il denaro.

Il problema nasce quando la scadenza vien confermata per il 31 Luglio (anche se in realtĂ  è stato posticipata) e l’Inps non invia, anzi le invia ma in terribile ritardo, le buste contenenti i moduli da restituire compilati per la dichiarazione che il reddito è rimasto invariato. Tale busta doveva essere inviata a chi di diritto dall’Inps subito dopo che le dichiarazioni dei redditi fossero state concluse.

Chi ha diritto alla pensione deve quindi obbligatoriamente compilare la busta che l’Inps ha mandato in ritardo con sopra ancora la scadenza vecchia… insomma un caos totale.

Sono stati i pratronati a chiede lo slittamento delle date di scadenza che però sono state confermate solo Mercoledì scorso, e quindi la documentazione riporta ancora tutte le scadenze con la vecchia data: “Le ricordiamo che qualora lei non provveda a dichiarare la sua situazione reddituale entro il 31 luglio 2013, potrebbe incorrere nella sospensione della quota di pensione legata al reddito“, questo è quello che i vecchietti si vedono scritto nero su bianco quando aprono le buste ritardatarie.

Il problema nasce dal fatto che la stragrande maggioranza dei pensionati non sa della proroga e da qui nasce il panico di non poter piĂą ricevere la pensione o comunque il sussidio dell’Inps.

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