Mentre il Ministro Brunetta ha dato già la sua risposta alla domanda, possiamo sottolineare il fatto che anche i giovani che vogliono andare via di casa presto non possono farlo proprio per via del lavoro. Chi obietta il fatto che alcuni posti, specialmente i più manuali, sono vuoti, ha ragione ma è vero anche il fatto che spesso è la “specializzaione” degli operai che manca.
E così mentre il sistema fà acqua da tutte le parti, in Italia il tasso di disoccupazione giovanile è al 27,9%, secondo i dati della Employment Outlook relativi alla fine del 2010. La quota è salita di oltre 9 punti percentuali rispetto all’inizio della crisi, e se si scende di età la situazione è ancora più critica visto che in Italia il 46,7% delle persone tra i 15 e i 24 anni che lavorano ha un impiego temporaneo.
Questo porta ad una serie di conseguenze come un salario più basso e discontinuo che fanno sì che i giovani, almeno al momento, non abbiano alcuna possibilità di crescita e di futuro. E’ così difficile trovare una soluzione?