Nuove regole per l’assegnazione degli incarichi fiduciari nei lavori pubblici

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cantiereGli incarichi fiduciari sono degli appalti che la Pubblica Amministrazione assegna a dei soggetti sulla base di un rapporto fiduciario non scaturente da alcuna gara pubblica.

Il procedimento dell’assegnazione fiduciaria di un appalto nasce dalla necessità di ridurre i costi delle gare pubbliche e di accelerare i tempi di avvio dei lavori.

Questa prassi è stata al centro di un lungo dibattito all’interno del mondo delle professioni tecniche, ovvero  ingegneri, architetti e geometri a cui spesso vengono affidati incarichi per la direzione dei lavori di importanti opere pubbliche.

Il rischio della procedura di assegnazione dell’incarico in maniera fiduciaria è  che questa possa ricadere  solo su professionisti che intrattengono  dei rapporti di amicizia e di favore con i dirigenti delle amministrazioni pubbliche, escludendo, a parità di requisiti, altri possibili candidati.

La revisione di una norma, che disciplina l’assegnazione dei pubblici appalti, potrebbe far dire addio, una volta per tutte, alla prassi dell’assegnazione di lavori solo sulla base della fiducia.

Si tratta della legge 18 aprile 2005, n. 62 che ha modificato l’articolo 12 della legge n.109 del 1994  per l’assegnazione di incarichi tecnici relativi a lavori pubblici di importo inferiore a 100 mila euro.

La norma precedente stabiliva che l’assegnazione fiduciaria doveva avvenire “previa verifica dell’esperienza e della capacità professionale dei soggetti interessati e con motivazione della scelta in relazione al progetto da affidare”.

Con la modifica legislativa, l’assegnazione fiduciaria dovrà avvenire “nel rispetto dei princìpi di non discriminazione, parità di trattamento, proporzionalità e trasparenza”.

Un interessante approfondimento in pdf di Franco Crisafi, da cui abbiamo tratto i dati della notizia,  spiega le possibili novità introdotte dalla norma, che si adegua alle direttive europee.

Intanto, se si stabiliscono delle soglie minime di selezione potrebbero esserci più opportunità per i giovani neoprofessionisti, dove la comparazione tra il Curriculum e l’esperienza sarà effettuata in base a tali requisiti ( in caso contrario prenderebbe l’appalto solo chi ha una lunga esperienza o una reiterata serie di incarichi fiduciari)  e poi si potrebbero aprire più opportunità di lavoro, ampliando il numero dei lavori tecnici di importo inferiore a 100 mila euro.

Insomma, un auspicio affinchè nella PA si inizi a far lavorare tutti puntando più sul merito che sui soliti incarichi “fiduciari”.

Fonte immagine: www.progettazioneinnovazione.com

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