Scade questo giovedì 31 gennaio il termine per richiedere alla banca la sospensione del pagamento delle rate del mutuo per un anno. Vediamo in cosa consiste, questo accordo firmato tra le banche e l’associazione dei consumatori.
La procedura è applicabile ai mutui concessi a tasso fisso o variabile e riguarda sia quelli destinati all’acquisto, costruzione o ristrutturazione della propria abitazione principale.
Secondo quanto stabilito dalle parti, gli eventi che permettono di usufruire della moratoria, sono abbastanza gravi come la perdita del posto di lavoro o l’ingresso in cassa integrazione, inoltre devono essersi verificati entro il 31 dicembre del 2012.
Questa agevolazione alle famiglie, finora ha consentito ad oltre 82 mila nuclei di sospendere il pagamento delle rate, per un controvalore in termini di debito residuo di oltre 9,2 miliardi di euro. Ci sono anche ulteriori limiti per la concessione dello stop, infatti si evince che il primo ritardo di pagamento delle rate non deve superare i 90 giorni e la sospensione non può essere richiesta da chi ha già usufruito di uno stop. Un ulteriore limite è posto dal mutuo stesso, che non deve superare il valore di 150 mila euro e il contraente deve avere un reddito imponibile inferiore a 40 mila euro.
Viste le clausole che sono abbastanza restrittive, per motivi di concorrenza, alcuni istituti le hanno ammorbidite per attrarre nuove clienti. Ad esempio, ad alcune famiglie che sono in possesso di determinate caratteristiche hanno ampliato i limiti di reddito, di importo della moratoria o addirittura considerato la sospensione delle rate per periodi più lunghi, anche fino a 18 mesi.