Manovra governo Monti su pensioni

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L’ennesima manovra del Governo Italiano si è tradotta con l’ennesimo aumento delle tasse e con interventi sulle pensioni. L’anzianità contributiva per le donne passa a 41 anni, mentre per gli uomini a 42. Le nuove regole entreranno in vigore a gennaio 2012.

Dopo il varo delle norme sul sistema pensionistico il ministro del Welfare Elsa Fornero è scoppiata in lacrime facendo capire che l’esecutivo è consapevole dei sacrifici chiesti agli italiani, ma che non si poteva fare altrimenti per salvare l’Italia e l’Euro.

Durante la conferenza stampa per spiegare i dettagli della manovra finanziaria del Governo Monti, si è parlato anche che dai nuovi introiti delle tasse si studieranno soluzioni per  favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di giovani e donne.

Ma su questo punto sorgono forti dubbi ed anche evidenti contraddizioni dovute al fatto che con l’innalzamento dell’età pensionabile si libereranno sempre meno posti di lavoro. L’Italia si allinea alla media europea in fatto di età pensionabile, ma non lo fa per quanto riguarda l’imposizione fiscale che è arrivata a superare il 40% contro il 20% della media europea.

Il nostro Paese continua a percorrere la strada degli errori e dell’inevitabile fallimento di un sistema che da qualsiasi parte politica lo si voglia vedere continua a fare sempre le stesse cose: innalzare  gli anni di contributi per la pensione e mettere tasse.

Il rischio di questo sistema è che se i giovani entreranno nel mercato del lavoro dopo i 30 anni, probabilmente rischieranno di non averla una pensione; dovranno augurarsi di essere ancora in vita a 80 anni e con questo quadro ci viene in mente una scena del film “Fantozzi va in pensione” in cui a un gruppo di pensionati si offre un viaggio con mezzi pericolanti sperando che i poveri vecchietti muoiano prima di aver maturato il diritto alla pensione.

La paradossale finzione cinematografica, di questo passo, rischia di trasformarsi in tragica realtà.

 

Fonte immagine:Filmdb.tv

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