Il tempo scorre via veloce e lunedì scopriremo la verità sulla mazzata che dovremo ricevere per mettere in ordine i conti pubblici con i nostri risparmi, le nostre pensioni e non solo.
A quanto pare alla fine sarà esclusa la tanto “spaventosa” patrimoniale sui capitali finanziari che però sarà sostituita da una cosiddetta tassa sul lusso e aumento di 3 o tre punti dell’ Irpef per i redditi superiori ai 55 mila euro. E’ questo lo schema che è stato tracciato ieri dal presidente del Consiglio Mario Monti che, insieme al viceministro all’Economia Vittorio Grilli, dal ministro allo Sviluppo economico Corrado Passera e dal ministro del Lavoro Elsa Fornero hanno messo a punto il pacchetto che oggi verrà presentato alle parti sociali.
La sorpresa sembra essere proprio quella relativa all’ aumento dell’ Irpef che dovrebbe rimpinguare le casse previste per le agevolazioni. In particolare, secondo le anticipazioni, l’ aliquota al 41% passerà al 43% e quella che ora è al 43% passerà al 45% e questo eviterebbe anche l’ aumento dell’ Iva.
Secondo un primo calcolo fatto dalla Cgia di Mestre questo “giochetto” costerebbe 100 euro annui per i redditi da 60 mila euro e fino ad un massimo di 2.000 euro per chi guadagna 150 mila euro.