Liberalizzazioni tariffe professionali

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Fa molto discutere in questi giorni la questione delle liberalizzazioni di diversi settori economici, comprese anche le libere professioni. Su questo fronte si parla di abolizione delle tariffe minime e massime, ma in effetti, le tariffe minime per le libere professioni erano state abolite con la prima norma sulle liberalizzazioni, il famoso Decreto Bersani-Visco convertito nella Legge 428 del 4 agosto 2006.

L’abolizione delle tariffe minime riguardava tutti gli ordini professionali, ciò voleva dire che il cliente avrebbe potuto negoziare la parcella del libero professionista a cui si sarebbe rivolto.

La nuova tranche di liberalizzazioni parla nuovamente di abolizione delle tariffe minime e pure delle massime, ma tra la prima norma e quella attuale non troviamo una grande differenza se non il fatto che si aprono nuove modifiche per il numero di notai che potranno accedere alla professione e per la formazione e il tirocinio dei liberi professionisti.

L’abolizione delle tariffe farà certamente bene ai consumatori che potranno scegliere parcelle più leggere, mentre crediamo che non farà bene ai professionisti , specie a i nuovi giovani professionisti che entreranno sul mercato confrontandosi con la concorrenza e rischiando di svendere i loro servizi per conquistare un cliente.

Per i professionisti affermati, invece, crediamo che non cambierà nulla: l’avvocato famoso con il suo giro potrà decidere liberamente la tariffa da applicare al proprio cliente che, in base al rapporto di profonda fiducia, accetterà quanto richiesto.

Con questo quadro le liberalizzazioni tariffarie non incideranno affatto sulla crescita del Paese, perché i giovani avranno sempre più difficoltà ad affermarsi, i consumatori non potranno avere forza contrattuale per chiedere al loro professionista ( bravo) e di fiducia tariffe inferiori e tutto rimarrà esattamente come prima.

Speriamo, chiaramente, che le cose migliorino, ma questo, per ora, è il nostro personalissimo punto di vista.

 

Fonte immagine: oipamagazine.eu

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