Le professioni più pagate in Italia

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Esistono professioni che anche in tempi di crisi resistono e che, anzi, probabilmente fanno guadagnare meglio e di più. Ma quali sono i mestieri e le professioni più pagate in Italia? La lista pubblicata da Forex – finanza.com mette in cima i farmacisti, seguiti da notai, chirurghi plastici e odontoiatri.

I farmacisti, specie in Italia e grazie al progressivo invecchiamento della popolazione, riescono a guadagnare cifre comprese tra i 200 mila e il milione di euro all’anno, naturalmente anche in base ai centri in cui le farmacie sono situate. Anche in paesi con 1000 abitanti, una farmacia non scende sotto i 200 mila euro annui, mentre nelle grandi città si parla di guadagni vicini al milione di euro.

Altra categoria ben pagata, sempre secondo la lista di Forex-Finanza.com, i notai, i cui guadagni si avvicinano a quelli dei farmacisti. Il dato è, però, relativo allo scorso anno e non sappiamo come andranno le cose nell’era post liberalizzazioni.

Altri professionisti ben pagati, i chirurghi plastici, che in questi ultimi anni registrano un vero e proprio boom di richieste da parte di coloro che intendono migliorare il proprio aspetto fisico. Anche per questi professionisti non si scende quasi mai al di sotto dei 200 mila euro annui. Guadagnano bene anche gli odontoiatri: un piccolo studio, ben frequentato, consente un guadagno medio annuo di 160 mila euro.

Tra i più pagati in Italia non bisogna dimenticare i manager e gli amministratori delegati che guadagnano cifre comprese tra i 700 mila e gli otto milioni di euro all’anno.

Con questi numeri, i manager nazionali si collocano al primo posto tra i professionisti più pagati, anche se non vengono citati dal sito che abbiamo segnalato, ma dal Sole 24 Ore.  I suddetti guadagni, però, stanno montando un’accesa polemica che guarda con sdegno e scandalo agli stipendi milionari dei manager, specie in un momento economico in cui gran parte degli italiani vivono o rischiano di vivere in condizioni di povertà.

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Siamo stati contattati dalla Federfarma che, fa notare, e desidera precisare

Ad avviso di questa Federazione, sarebbe stato maggiormente proficuo, oltre che obiettivo, ai fini di una corretta informazione, fornire i dati periodicamente diffusi dal Dipartimento Politiche Fiscali del Ministero dell’Economia, riguardanti i ricavi ed i redditi desumibili dalla banca dati degli studi di settore, che rappresenta una fonte pubblica, di carattere ufficiale.

Da tali dati, resi disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate, risulta che nell’anno 2009, le farmacie hanno dichiarato mediamente ricavi pari a 1.217.000 euro e un reddito d’impresa (ante imposte), pari a 109.000 euro. Il trend evolutivo nel successivo anno 2010 è risultato in calo, in fatti i ricavi medi sono stati pari a 1.154.000 euro ed il reddito di impresa, al lordo delle imposto dovuto, è risultato pari a 93.000 euro.

E’ bene precisare, per maggiore completezza, che il reddito di impresa, in caso di farmacie organizzate in forma di impresa familiare, con il coinvolgimento di coniugi e/o figli nella gestione, risulta al lordo delle quote di utili ad essi attribuibili in base all’atto costitutivo dell’impresa familiare stessa.

Fonte immagine: solofinanza.it

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