Una ricerca dell’Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) effettuata su un campione di 40 mila persone di età compresa tra i 18 e i 40 anni evidenzia che il posto di lavoro si trova ancora con la classica raccomandazione o “spintarella”.
Il fenomeno è molto frequente tra gli individui più giovani e si sta accentuando a causa della crisi economica che ha depauperato fortemente le occasioni di lavoro disponibili. Almeno un lavoratore su tre ( più del 30%) secondo l’Isfol ha ottenuto un posto tramite l’appoggio di parenti, amici o conoscenti.
Il dato non stupisce nessuno anche perché la raccomandazione fa parte della classica tradizione italiana. Il fatto curioso è che questa insolita forma di collocamento lavorativo riguarda sempre più anche le professioni umili e poco qualificate e ciò proprio a causa della scarsità di posti che fanno registrare una evidente sproporzione tra la domanda e l’offerta.
Si cerca aiuto per trovare lavoro come bracciante in campagna, in officina, nelle pulizie, insomma ovunque si possa lavorare e ottenere un salario. Il supporto dei Centri per l’Impiego per la ricerca del lavoro, secondo Isfol, risulta ancora marginale rispetto alla raccomandazione: solo 3 lavoratori su 100 sono stati collocati dagli ex uffici di collocamento. Il restante 7% è riuscito a trovare lavoro tramite Agenzie interinali e università.