Molte mamme con la nascita dei propri figli sono costrette per vari motivi a lasciare il proprio lavoro. Da questa sconfitta può nascere una nuova opportunità, che offre dei benefici anche ad altre mamme in difficoltà.
La svolta è quella di aprire un asilo nido nella propria abitazione, questa idea ha avuto inizio e diffusione nel Nord Europa e adesso è sbarcata anche in Italia dove sta avendo un discreto successo.
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Molte mamme non sanno a chi affidare i propri figli, non hanno parenti, persone di fiducia o non possono permettersi una baby sitter a domicilio oppure non c’è posto nell’asilo nido, per questo sta avendo un grosso successo l’idea di lasciarli ad altre mamme che se ne occuperanno, in tutto e per tutto, dalla nanna alla pappa, dal bagnetto al gioco. Quale altra persona può essere preparata ed affettuosa come una neo mamma?
In Italia questa forma di mamma in affitto è presente da una quindicina di anni, il pioniere di quest’iniziativa è stato il Trentino Alto Adige per poi trasmetterla al Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, ora anche se molto più pacatamente questi asili si stanno diffondendo anche al centro e sud Italia.
Di solito i bambini di cui ci si può prendere cura non possono essere più di 5, in modo da garantire le attenzioni necessarie e la giusta assistenza.
Per poter aprire un asilo famiglia occorre avere un titolo di studio adeguato, di solito diploma socio-psicopedagogico, magistrale, assistente per l’infanzia o laurea in Scienze dell’Educazione. Bisogna presentare progetto al Comune di residenza e alla Asl, che deve autorizzare l’avvio dell’attività.
Gli ambienti dove tenere i bambini devono garantire le condizioni di salubrità e di sicurezza, con un minimo di 4 metri quadri di spazio dedicato per ogni bambino.
Ad ogni mamma sarà richiesto il pagamento di una retta in base alle ore di gestione del bambino, retta che può variare dai 150 ai 600 euro.