Lavoro femminile, un punto di svolta con il Governo Monti

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Uno dei punti centrali dei discorsi del neo premier Mario Monti è proprio la questione del lavoro femminile, sempre escluso, almeno finora, dai meccanismi principali del Paese.

Secondo il premier è proprio da qui che si deve ripartire visto che finora il capitale umano femminile è andato sprecato. Il neo Governo parte al grido di maggiore conciliazione tra famiglia e lavoro ma anche tassazione preferenziale e valorizzazione del lavoro femminile. E proprio dalla conciliazione e dal Fisco che il mondo del lavoro femminile può ripartire.

Sul primo punto sembra che sia proprio il part time il motore d’ accensione visto che la maggior parte delle donne inattive hanno fatto presente che è proprio la scarsa flessibilità delle ore di lavoro a non permettere loro di conciliare le cose. E quindi avanti con asili nido, flexi-time, settimana corta o supercorta e il benedetto telelavoro. Un altro aiuto potrebbe arrivare da una riforma dei congedi parentali permettendo agli uomini di poter occuparsi di più di casa e figli e, infine, una riforma del Fisco che permetta alla donna di lavorare senza per questo far pesare sulla famiglia “nuovi costi e tasse”.

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