Lavoro con la raccomandazione in tempi di crisi

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La raccomandazione si configura come un’azione volta a inserire in un determinato ambito lavorativo persone che altrimenti non avrebbero mai potuto avere quel determinato posto. Questa pratica è diffusa a macchia d’olio in diverse parti del mondo e l’Italia non fa eccezione.

Anzi, con l’aggravarsi della crisi economica, il ricorso alla raccomandazione per trovare lavoro si è notevolmente incrementato. Un’indagine Excelsior 2011 realizzata da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro e pubblicata anche dal Giornale, traccia una mappa della diffusione geografica e percentuale delle raccomandazioni.

I dati rivelano che, nelle piccole imprese, i datori di lavoro, per la selezione del personale, si affidano a persone che già conoscono, mentre nelle aziende con più di 50 dipendenti vale ancora l’abitudine di consultare i curriculum degli aspiranti lavoratori.

I dati dell’indagine, comunque, parlano chiaro: lo scorso anno la selezione tramite raccomandazione o segnalazione di amici e parenti è avvenuta nel 61% dei casi, contro il 50% del 2010, mentre le assunzioni tramite curriculum hanno riguardato solo il 24,6% dei casi. Ma il primato delle raccomandazioni, secondo la ricerca, spetta al Sud Italia, dove il lavoro tramite conoscenze dirette o segnalazioni ha interessato il 70% delle aziende.

Strano che in tempi di Internet, dove si possono conoscere e trovare infinite professionalità, prevalga ancora il ricorso alla raccomandazione, ma la ricerca Exelsior spiega il fenomeno con il clima economico di incertezza che spinge i datori di lavoro a cercare persone che conoscono e di cui si possono fidare ciecamente.

Fonte immagine: p-pcc.blogspot.com

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