Lavoro articolisti: le ultime novità

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Gli articolisti sono al momento le figure professionali più cercate del web. Ma questa tendenza porta con sé tante soddisfazioni, ma anche molteplici delusioni.

Le soddisfazioni derivano dal fatto che con l’arrivo di Google Panda  si ha sempre più bisogno di contenuti unici, originali e di qualità, mentre le delusioni derivano dal fatto che il mercato del lavoro per articolisti si sta trasformando in una giungla selvaggia dove si pretendono contenuti di qualità a basso prezzo, oppure anche a un prezzo equo, ma da scrivere con scadenze molto lunghe nel tempo.

La realtà è che anche il mercato del lavoro per gli articolisti si è saturato spaventosamente negli ultimi mesi e a fronte di un’offerta di lavoro da parte dei publisher, si contrappone una domanda di lavoro, da parte degli articolisti, abnorme e non facilmente assorbibile dal mercato.

Una boccata d’ossigeno in tal senso sembrava essere arrivata grazie alla presenza dei markeplace per articolisti, ovvero piattaforme di network di siti in cui bastava registrarsi per scrivere  un numero illimitato di articoli giornalieri, con pagamenti dignitosi. Le più famose piattaforme di lavoro per articolisti freelance, sono state: Melascrivi, Wikioexpert e Populis.

Forse ne abbiamo già parlato, ma in questo post vogliamo segnalare le ultime novità di questi importanti network di lavoro per articolisti. Con Melascrivi è ormai difficile prenotare articoli da scrivere;  Wikioexpert è passato dalla regola del pagamento fisso ad articolo, alla classica e poco remunerativa condivisione dei ricavi pubblicitari;   su Populis appaiono sempre meno temi su cui poter lavorare e alcuni articolisti si sono ritrovati a scrivere solo un pezzo,  senza poterne più scrivere  altri.

Gli esiti di quelle che dovevano rappresentare la rivoluzione del lavoro degli articolisti freelance, si sono rivelati, al momento, poco soddisfacenti, per non dire fallimentari. Certamente i progetti di questi grandi network sono stati lanciati in assoluta buona fede, ma,  forse,  l’inghippo sta nel metodo: accogliere troppi articolisti, quasi tutti, per poi non avere abbastanza materiale per farli lavorare.

Se gli articolisti sono davvero così importanti per il web, anche il loro ruolo deve diventare tale e questo lo diciamo anche ai colleghi che a causa della fame di lavoro si avventano in massa su qualsiasi cosa capiti loro sottomano. Per lavorare seriamente e professionalmente come articolisti web bisogna creare un rapporto diretto  con il publisher, rapporto che va cercato rispondendo alle numerose offerte di lavoro presenti ogni giorno sul web.

Poi bisogna conquistare un portfolio di siti per cui lavorare in maniera fissa e continuativa, in modo da costruire un reddito altrettanto fisso e continuativo che permetta di lasciar perdere le  piattaforme per web writer freelance, che non sono in grado di garantire la continuità del lavoro di scrittura.

 

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