Lavorare all’estero è un pensiero che è passato nella testa di noi tutti almeno una volta!
Un pensiero spesso generato dalle difficoltà di ricompensa economica e psicologica molto comune al nostro paese.
E’ risaputo, in Italia oltre a non esserci per alcune categorie un degno salario economico, spesso non viene ricompensato nè l’impegno, nè la competenza personale, ma cosa più importante, in Italia non viene ricompensata nemmeno l’Idea!
Infatti, se per sviluppare un progetto o un prodotto occorrono determinate qualità conoscitive, per far si che il prodotto sia diverso dagli altri e che emerga tra la concorrenza, occorre un’idea vincente!
E quindi? che succede? le nostre menti più brillanti e preparate presenti in ogni categoria lavorativa come suppliscono a tutto questo? semplice, effettuano una scelta radicale oggi molto comune tra i giovani lavoratori o neo-laureati: decidono di lasciare il Paese e di andare a lavorare all’Estero.
Emigrare, andare all’estero, o lavorare comunque fuori Nazione spesso quindi rappresenta l’unica e definitiva soluzione per farsi valere e per trovare la giusta gratificazione personale ed economica.
Quali sono le categorie che più spesso decidono di andare a cercare lavoro all’estero? di solito sono quelle che lavorano in campo scientifico e medico o in campo information technology o del digital design.
Qual’è il sogno geografico proibito? di solito l’Inghilterra ( Londra nello specifico) vista la vicinanza al nostro Paese e vista sia l’apertura mentale lavorativa che tende a lodare chi produce e lavora meglio, o chi ha le idee migliori, spesso il vero elemento vincente di un business oltre alla qualità della produzione.
Poi Londra e L’inghilterra in generale sono le nazioni dove fondi per la ricerca sono più corposi e le tecnologie sono più avanzate, oltre a poter contare su una catena gestionale umana con un know-how considerevole.
Pertanto un giovane competente nella sua materia trova lavoro facilmente e si integra bene con la squadra di lavoro.
Citiamo l’esempio dell’information technology più palese, ovvero quello dello sviluppo di videogiochi.
In Italia il settore del game entertainment è produttivo solo a livello di vendita, ma sulla progettazione e creazione siamo ancora lontani, quindi una persona che desideri operare nel campo si trova per forza di cose costretta ad emigrare.
Ovviamente non è tutto cosi semplice! dovete lasciare un ambiente familiare e trasferirvi in un ambiente estraneo ( almeno agli inizi) dovete documentarvi bene su tasse e sistemi di sicurezza sociale ( gli equivalenti inps, agenzia delle entrate etc) dovete produrre una serie di documenti, imparare le loro leggi, insomma, all’inizio vi sembrerà tutto un pò ostico.
Venendo al punto madre per cui uno decide di partire, ovvero le possibilità di guadagno, sicuramente sono maggiori, a fronte di un monte ore che richiede meno impegno e che gratifica e vi rende di più.
Comunque, se riusciste a trovare tutto questo anche in Italia, sarebbe un’altra cosa!