Con la Riforma dell’Università sono state introdotte le lauree brevi, cioè a durata triennale che consentono un percorso accademico di minore durata, ma con un’ adeguata preparazione tipica della didattica universitaria.
A scelta dello studente, gli studi universitari possono proseguire per altri due anni, ai fini del conseguimento della laurea specialistica.
A detta degli studenti, però, sembra che le lauree triennali non abbiano avuto molta fortuna tra le aziende in cerca di personale con una formazione accademica.
Tra un laureato triennale ed uno quinquennale, si preferirebbe quasi sempre il secondo. La laurea specialistica, detta anche magistrale, è quella che , sempre sulle base delle esperienze vissute da alcuni laureati, permetterebbe di candidarsi per posizioni di carriera all’interno di prestigiose realtà aziendali.
Insomma, le lauree brevi pur consentendo una preparazione seria ed approfondita, nell’immaginario comune vengono ancora viste come un diploma di maturità e se concepite, all’inizio, per ridurre l’abbandono degli studi universitari ed inserirsi nel mercato del lavoro in giovane età, sembrano fare ancora fatica per affermare il loro reale valore.
Andrebbero rivalutate secondo molti studenti, e considerate al pari della altre lauree a cui non hanno nulla da invidiare.
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