La protesta delle imprese siciliane

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bestiadasomaDomani 21 dicembre, i vertici regionali di Rete Imprese (Confcommercio, Cna, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani, Claai), assieme  ad una numerosa rappresentanza di artigiani, commercianti ed imprenditori, manifesteranno a Palermo davanti all’Assemblea Regionale Siciliana per chiedere al governo e ai parlamentari regionali, in vista della discussione della manovra economica regionale, un piano straordinario per il lavoro, risorse per il sostegno al credito e allo sviluppo ed il pagamento dei contributi pregressi.

La rete delle piccole e medie imprese siciliane, versa da tempo in uno stato di grave difficoltà che se non sanato rischierà di far precipitare l’Isola in una crisi economica ancora più drammatica.

Mancano risorse, le aziende aspettano il pagamento dei contributi pregressi, sono costrette a licenziare e si chiedono che cosa potrebbero fare il Governo ed il Parlamento siciliani per risolvere questa intricatissima situazione.

I cittadini siculi, che abbiamo ascoltato per chiedere loro di esprimere un’opinione  sull’argomento, credono che se ogni parlamentare si riducesse lo stipendio, molti dei problemi delle imprese si risolverebbero.

La busta paga dei deputati dell’Ars, in effetti, è molto nutrita. Un parlamentare guadagna mensilmente  più di 10 mila euro netti, ovvero quasi 20 mila euro al mese lordi che comprendono indennità parlamentare, diarie e rimborsi spese.

Le trattenute  per le tasse sono altrettanto nutrite, ma gli stipendi restano comunque alti. Ma noi ci chiediamo: a cosa servono degli stipendi così lussuosi, quando i problemi sono sempre gli stessi o, peggio, si aggravano sempre di più?

Fonte immagine: www.flickr.com/photos/botmans/3982430207/

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